VETRATA: “ I discepoli di Emmaus”

DESCRIZIONE DELL’OPERA

Vetrofusione – cm 77×235 – fonderia Cavallari di Senigallia.
L’opera è stata realizzata nell’anno 1996; è collocata nella cappella della Chiesa in data 10 agosto 1996 in occasione della realizzazione della cappellina stessa.

Non si tratta di una classica vetrata rilegata a piombo, ma di una vetrofusione. I colori sono realizzati con pezzi di vetro di Murano posti su di un vetro trasparente e fusi in un forno ad alta temperatura. L’autore, Natale Roberto Patrizi: Agrà”, ha vissuto l’attesa dell’apertura del forno con molta apprensione e alla fine vedendo l’opera intatta e molto bella ha esclamato: “La vetrata è stata tre giorni nel forno come Gesù è stato tre giorni nel sepolcro”.
La composizione della scena non è la classica: Gesù a tavola con i discepoli dei quali il vangelo dice: “Lo riconobbero allo spezzare il pane”, ma Gesù viene rappresentato stretto in mezzo ai due discepoli e il riferimento evangelico è : “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro”. Gesù e i discepoli percorrono la stessa strada, ma è Gesù che insegna la strada. L’indice della mano di Gesù, volutamente più lungo del normale, indica la via da percorrere: con Gesù unica è la direzione e non ci sono alternative.
Il volto di Gesù, i suoi capelli, il suo vestito, sono in oro: l’oro, nell’iconografia, indica la divinità. Anche gli occhi dei discepoli sono dorati perché hanno veduto il Signore, la divinità.
La gradazione dei vetri colorati passa da una tonalità piuttosto scura all’orizzonte, infatti il vangelo dice: “Si fa sera”, ad una colorazione più chiara attorno a Gesù che è sempre presentato come “luce”.
Gli occhi dei discepoli sono splendenti color oro perché: “Hanno veduto la luce”, la Divinità.
Se pensiamo che tutto l’ambiente della cappellina è destinato alla preghiera personale e silenziosa, comprendiamo come la vetrata conferisce a tutto l’ambiente una suggestione particolare.

Stampa articolo